

Quando ero una persona seria. Le Acqueforti all'epoca mi hanno spalancato un mondo di segni, di vuoti di pieni, di ragionare in negativo (nel senso buono): era una passione che ha rischiato di divorarmi per parecchio tempo. Amavo moltissimo soprattutto l'atmosfera della bottega dell'incisore, con tutti quegli odori da stazione di servizio calabrese, dove ogni singolo passo della preparazione della stampa andava curato nei minimi dettagli: la messa a bagno della carta, l'affumicatura della vernice sulla lastra scartavetrata e lucidata, i tempi di esposizione fotografica della "morsura" ovvero i bagni nell'acido per scavare i segni nella matrice, le varie prove si stampa, con quei magnifici e giganteschi torchi. Ci stavo davvero cascando per sempre