Sentite, se devo pensare a quello che è successo quest'anno, credo di potermi considerare una personcina soddisfatta. All'epoca in cui non credevo sarei mai riuscito a trasformare in un lavoro quello che facevo per i cavoli miei o per la bacheca della mia classe, mi ero addestrato a convincermi che le cose tipo essere pubblicati ed essere pagati per i propri disegni, succedevano a persone che abitavano altri pianeti, irraggiungibili dai comuni mortali disegnativi.
Oggi posso dire che queste cose succedono ai terrestri e incredibilmente anche ai terrestri italiani.
Se questi terrestri sono ancora più fortunati gli capita di fare un qualcosa che piaccia ai lettori.
Se proprio hanno una fortuna sfacciata, questi qua fanno un qualcosa che piace ai ragazzi e che ispira quei ragazzi, spingendoli a disegnare e a raccontare a loro volta, esattamente come era successo a loro, secoli prima.
Quindi grazie anno che te ne vai, per avermi fatto vedere le facce di quei ragazzi, per avermi permesso anche in minima parte di contribuire ad averli ispirati e spinti a leggere ed amare i fumetti. Grazie per avermi dato la possibilità di condividere con loro l'idea che i racconti disegnati, sono sempre capaci, ancora oggi, di trascinare, ispirare, illudere, divertire, commuovere, far incazzare, far trepidare nell'attesa del numero dopo, e far dire "forse anch'io voglio fare quella cosa lì, di lavoro, domani".
Dedico tutto ciò dunque a coloro che hanno disegnato, scritto, coordinato e direzionato, ma soprattutto a quelli che hanno letto.
Oggi posso dire che queste cose succedono ai terrestri e incredibilmente anche ai terrestri italiani.
Se questi terrestri sono ancora più fortunati gli capita di fare un qualcosa che piaccia ai lettori.
Se proprio hanno una fortuna sfacciata, questi qua fanno un qualcosa che piace ai ragazzi e che ispira quei ragazzi, spingendoli a disegnare e a raccontare a loro volta, esattamente come era successo a loro, secoli prima.
Quindi grazie anno che te ne vai, per avermi fatto vedere le facce di quei ragazzi, per avermi permesso anche in minima parte di contribuire ad averli ispirati e spinti a leggere ed amare i fumetti. Grazie per avermi dato la possibilità di condividere con loro l'idea che i racconti disegnati, sono sempre capaci, ancora oggi, di trascinare, ispirare, illudere, divertire, commuovere, far incazzare, far trepidare nell'attesa del numero dopo, e far dire "forse anch'io voglio fare quella cosa lì, di lavoro, domani".
Dedico tutto ciò dunque a coloro che hanno disegnato, scritto, coordinato e direzionato, ma soprattutto a quelli che hanno letto.
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