venerdì, luglio 16, 2010

buio di mezza estate







Non ci sono stati particolari tormenti sulla copertina del cinque. Ale aveva un idea piuttosto chiara ed è andata bene quasi subito. Io ero bellissimo come sempre e mi sono fotografato più volte nel simulare la camminata di Valter con mio figlio che invece interpretava la suora. Non posterò ovviamente nesuna immagine di questa tragedia privata.
Anche i colori stavolta sono salatati fuori senza troppi ripensamenti. Insomma no-sbattiments=very-chill-designis.
Watch-out

sabato, luglio 03, 2010

Ancora drughi, più making of

Potrei rischiare di Saturare il blog con questi Draghons, ma sappiate che ormai siamo agli sgoccioli . Mancano soltanto tre disegnini dei nostri fantastici amici ringhiosi e poi l'opera è completa. Già da ora do' un abbraccio virtuale ai ragazzi della Blulapis di Milano, che si occupano dell'editing e dei rapporti con la DeAgostini. Un abbraccio a Davide, Emanuele, Mattia e Adriana. Siete dei datori di lavoro fantastici!
Eccoci con i bastardoni dentuti:

SIMURGH!
Il Simurgh è un meraviglioso uccello dalle piume multicolori, cugino persiano della Fenice occidentale: quando sente approssimarsi la morte, si getta su di un fuoco che gli permette di rinascere in eterno. Grazie alla sua longevità illimitata, può a poco a poco impadronirsi di tutto il sapere del mondo; è tanto saggio quanto buono. Narra un’antica leggenda che, una volta, questo uccello favoloso raccolse un bimbo abbandonato e lo crebbe come fosse suo figlio...




VELLOSA!
Così abominevole che persino Noè gli rifiutò l'accesso sull'Arca, la Vellosa dimorava sulla Terra fin dalla notte dei tempi. Secondo la leggenda, in epoca medievale, si rifugiò nei pressi dell'Huisne, ruscello che attraversava la città di Ferté-Bernard; qui il mostro fece incetta di fanciulle e bambini. Il suo corpo impenetrabile, la sua coda che utilizzava a mo' di frusta e le fiamme che sgorgavano della sua bocca la rendevano quasi invulnerabile. Tuttavia, il coraggioso cavaliere Amaury del Ferté decise di affrontarla…



ANFISBENA!
Figura ricorrente nei bestiari medievali, l'Anfisbena ha delle origini ancora più antiche: questo mostro, caratterizzato da un corpo serpentiforme alle cui estremità si trovavano due teste, è originario della mitologia greca e latina. Citato nella Naturalis Historia di Plinio il Vecchio (I secolo d.C.), l'Anfisbena viene ricordata anche nell'Etymologiae di Isidoro di Siviglia, padre della chiesa vissuto tra VI e VII secolo. Pare che il mito di questa terribile creatura sia stato ispirato da un rettile innocuo realmente esistente in natura (l'Amphisbaenia).