giovedì, dicembre 23, 2010

Buio di sasso oltre la siepe: Villa Torlonia

Arieccoci all'appuntamento con lo spiegone, fatidico e puntuale come la rata del mutuo.
E' inutile nasconderlo, ormai chi segue la serie lo sa: Valterone è e rimane una miniserie di dodici numeri, e quindi questo è il terz'ultimo spiegone.
Lascio le eventuali spiegazioni del perchè e del percome non ci saranno numeri tredici quattordici e pensate, nemmeno il diciassette, a chi vorrà farlo al posto mio.
Rimane il fatto che gli episodi nascono come parti di una miniserie e quindi tutto ciò che si dovrà sapere si saprà. Rimane anche il mio orgoglio di aver partecipato alla cosa, mescolato ben bene alla triste realtà di non poter, per il momento, fare altre di illustrazioni per la serie.
E' brutto utilizzare i "Magari" i "chissà" i "vedremo", ma in questo momento mi servono proprio quelli e non mi vengono i sinonimi.
Spero davvero di essere riuscito ad allietare nel mio piccolo chi ha acquistato gli albi del Nostro.
Parlando di cose che riguardano il presente:
Per villa Torlonia, non ci sono stati problemi di nessun tipo. Alessandro aveva a sua idea, che ben si sposava col senso dell'episodio e a me piaceva, punto.
Valter pietrificato, per dare il senso della prigione forzata all'interno della Villa.

Bozzettisimi:


matitismi:

Basismi:



Prove di colorismi:

definitismi:


Un'ultima cosa:
sappiamo tutti che nostro malgrado tra poco sarà Natale.
Lo volete un regaletto?


Alla prossima.

domenica, dicembre 12, 2010

3S: si prosegue,












Avanti con un po' di teasing per Trois Souhaits tome 02.
Al momento siamo quota 25 storybordate, 19 bianco e nero e malauguratamente solo 8 colori.
Anche quest'anno a Natale, stacco dalla Wacom giusto per assaggiare il capitone, mi sa.

sabato, novembre 20, 2010

3 souhaits ad Angoulé

Vorrei informare tutti voi, che per mia somma gioia, scopro che il libro che ho realizzato assieme a Mathieu Gabella "Trois souhaits" è tra i selezionati del"Prix BD des Collégiens de Poitou-Charentes 2011", all'interno della competizione ufficiale del Festival di Angoulême.
Qua tutte le info:

http://www.bdangouleme.com/competition/prix%20des%20collegiens%202011/20

Non rimane che aspettare la fine di Gennaio.

venerdì, novembre 19, 2010

Buio Fioravanti

Vabbé, effettivamente c'è un po' da vergognarsi ad aggiornare il blog, solo una volta al mese e solo con Valter Buio, ma aspettate un attimo e vediamo se riesco a rimediare alla noia di questi ultimi trenta giorni. Facciamo che vi dico di Valter Buio?
Dai!

Come vi anticipavo nel precedente post, il numero nove ci ha fatto un po' schiattare, perchè proprio non si riusciva a trovare una soluzione che andasse bene. La storia è molto particolare, con delle sfaccettature molto sottili, e si è fatto il possibile per riamanere nel generico, senza entrare troppo nello specifico, ma allo stesso tempo dando l'idea di una storia dove ci sarebbero stati storcimenti di budella, emozioni devastanti.

Qui di seguito la video cronaca dell'agonia bozzettistica.

Sono partito tranquillo, con i due protagonisti della storia che flirtano/si scrutano/ abbracciano in una casa invasa dalle foglie secche.



Sono poi passato ad una versione più fetish, col letto e altri mobili abbandonati in un campo autunnale e i due in varie guise/pose



E' scattata poi la fase, Valter dipartito, pianto da lei



Siamo giunti dunque alla fase Valter scomparso, con lei che lo piange, disperata in una specie di sacrario/reliquiario con tutti gli oggetti appartenuti al nostro...



Definitivamente fusi e irrisolti, abbiamo pensato: "Beh, ma in fin dei conti è una storia d'amore, molto bella anche!"
E allora è scattata la fase romantica...



... che è culminata con un delirio mistico del sottoscritto che propone una versione Stilnovistica/Preraffaelita dei due, memore dell'immagine di una quadro dolcissimissimo vista chissà dove.
Questa:


Ci abbracciamo virtualmente. Gioiamo,cantiamo, lanciamo oggetti a caso dal balcone come a capodanno. E' lei: questa e la copertina che cercavamo da sempre.
Cominciano dunque i preparativi che portano all'immagine che vedete qui sotto. L'effetto che avevo immaginato, doveva essere quello di una specie di romanzo d'amore dei primi del novecento, un Harmony molto vintage, per intenderci.




Con i complimenti, ci apprestiamo a proseguire verso le nostre meritate vacanze, visto che ormai era Luglio inoltrato.

Nonostante la gioia latente, un dramma era in agguato.
Alla Star Comics, questa copertina non piace per nulla; lo vengo a sapere in una mattina assolata con i miei figli che appena messi braccioli si stanno per gettare nel mare della Calabria; io che in quei giorni, ho nelle orecchie Baglioni e Concato, che non fanno che sussurrarmi Amore come in una litania ossessiva. Ma alla Star non interessano i palpiti musicati, i sussurri, le carezze. Dicono che in fin dei conti, Valter è pur sempre un fumetto un po' dell'orrore, per quanto ne sanno loro. Che ci fa una copertina così su un fumetto un po' dell'orrore? Factor-V ha delle copertine dell'orrore, quelle nel loro piccolo funzionano: orripilano.
Perchè Valter no, chiedono?

Rifletto.
Vogliono l'orrore. E diamoglielo 'sto cazzo di orrore a quelli che non sanno che farsene dell'amore.




va bene così?

sabato, ottobre 23, 2010

Un Buio molteplice

Questo blogghettino langue, tituba, chiede rifornimenti. Quale migliore occasione dunque per mostrare qualcosa che su questo blog non avete mai visto: il work in progress delle copertine di Valter Buio:
Siamo al numero otto e credo che ormai si possa dire che il fumetto piace. Ve lo dicevo io all'inizio che Valter Buio era una cosa assolutamente al di sopra della media. Soprattutto, se posso esprimere il mio modesto parere, era necessario. In un panorama dove sembra ovvio a tutti che per approdare alle pubblicazioni "da edicola" sia indispensabile percorrere le strade dell'intrattenimento spinto, dove si deve per forza fuggire, sparare, guidare autovetture americane , o avere un progetto diabolico per sovvertire gli equilibri mondiali, si è visto invece che per arrivare al cuore delle persone, basta anche sapere raccontare le paure più banali e quotidiane di ciascuno di noi. E si è riuscito a farlo soprattutto senza ricorrere a lentissimi deliri ombelicali, a interminabili riflessioni esistenziali post-adolescenziali, che avrebbero decretato il fallimento istantaneo della serie e la defezione del copertinista.
Non ringrazierò mai abbastanza Ale Bilotta per avermi fatto partecipare a questo progetto e complimentarmi con tutti i ragazzi che hanno realizzato i disegni delle storie. Tutti hanno lavorato in condizioni abbastanza assurde, ai limiti della sopportazione umana, per tempi e compensi offerti, ma nonostante alle difficoltà si è arrivati a questo risultato.

Fine del pippone.

Per quanto riguarda la copertina, anche stavolta niente paranoie per la scelta del soggetto, era chiara fin dall'inizio: Valter Buio con gli alter-ego delle sue possibili vite alternaltive. Al bar Sant'Eustachio di Roma. A chi di noi non è mai successo?
Io, anche se non sembra, sono un pigro smodato, al limite del patologico. Non avevo voglia di disegnare i tavolini del bar e ho chiesto aiuto all'informatica.
Calcolato il modellino e disposti i vari personaggi, si è passati poi alle fasi che ormai già conoscete:bozzettismi, matitismi, colorismi, definitivismi.

La copertina del mese prossimo non perdetevela, che non è stata assolutamente una passeggiata: Elena Fioravanti.

Wep!













sabato, ottobre 02, 2010

Nella lampada si litiga ancora


I lavori col secondo libro, procedono. Lenti ma inesorabili

sabato, settembre 18, 2010

Cornelio chi?










Rieccomi a voi, gentili seguitori di Valter Buio.
Siamo alla numero sette, e la mia memoria precipita a ritroso fino a giungere ai caldi giorni del giugno scorso, al momento in cui squilla il telefono e una vocina mi sussurra trattenendo a stento una bestemmia:
"ci dev'essere anche Cornelio in questo numero qua, tu hai due giorni e noi due mesi"
Attaccai. Ma mi resi conto che tutti eravamo propositivi, pronti, quasi come dei Lupetti alla prima missione fuori dal quartiere. Bene così.
In quei due giorni, io feci ciò che vado mostrandovi.
Ammetto che questa volta sono quello della squadra che è rimasto un po' più indietro: gli altri hanno fatto un lavoro, che avrei potuto rappresentare meglio.
Ma comunque ce la si è fatta.
Credevate che no?
E invece sì.

Un saluto speciale a Francesco Bonanno, se passi da queste parti.